Come si forma la grandine?
Il fenomeno atmosferico più “spettacolare” tra spiegazione scientifica e mitologia
Come si forma la grandine? Le recenti tempeste di grandine che hanno devastato le province di Vicenza e Padova, quelle di Treviso e Pordenone, Milano e Brianza, che tradizionalmente colpiscono duro Piemonte ed Emilia Romagna e che negli ultimi anni hanno preso di mira anche Roma e il Lazio, hanno riportato in prima pagina sui giornali uno dei fenomeni atmosferici più sorprendenti, spettacolari ma anche drammatici: la grandine.
Cos’è la grandine?
La grandine è il risultato di quella che gli antichi definivano “una complessa danza tra aria, acqua e ghiaccio” nelle alte sfere dell’atmosfera.
Questo processo, per quanto affascinante, è sempre più spesso protagonista dei notiziari e quasi sempre a causa delle devastazioni che infligge ad automobili, case e coltivazioni. Andiamo a scoprire nel dettaglio come si forma questo incredibile evento meteorologico.
Come si forma la grandine e perché colpisce proprio in estate?
Un ambiente caldo e umido è il prerequisito per la formazione della grandine. Queste condizioni si verificano spesso durante le giornate estive, quando l’aria calda al suolo si innalza e incontra zone più fredde in quota. Questo crea un’instabilità nell’atmosfera, e l’aria calda risale verso l’alto come un turbinio, portando con sé umidità. Ecco perché l’aria è uno degli invitati principali a questo antico balletto metereologico.
Quando l’aria umida e calda si solleva, si raffredda rapidamente ad alta quota. Questo processo di raffreddamento è noto come adiabatico e provoca la condensazione dell’umidità atmosferica in piccole goccioline d’acqua. Queste minuscole gocce, anche se troppo leggere per cadere al suolo, iniziano a fluttuare in aria, formando le nuvole.
Se di balletto si parla, le suddette nuvole si potrebbe dire che fungono da palcoscenico per la formazione della grandine. All’interno delle nubi ci sono minuscole particelle – come polvere, sabbia o cenere vulcanica – che agiscono da nuclei di condensazione. Le goccioline d’acqua iniziano a condensare intorno a queste particelle, creando piccoli cristalli di ghiaccio. E questo è il ruolo dell’acqua nella danza della grandine.
Gli embrioni, ovvero la baby-grandine
Questi embrioni di grandine composti da cristalli di ghiaccio possono rimanere sospesi nelle nuvole per un po’ di tempo, crescendo grazie alla continua deposizione di acqua ghiacciata attorno ai nuclei di condensazione. Salendo verso l’alto gli embrioni di grandine si sviluppano, diventano più pesanti finché iniziano a cadere verso il basso sotto l’effetto della gravità.
Giovani chicchi crescono
Le nuvole convettive, caratterizzate da forti correnti ascendenti e discendenti, svolgono un ruolo cruciale nella crescita dei grani di grandine. I cristalli di ghiaccio, trasportati verso l’alto dalle correnti ascensionali, si accumulano con altre goccioline d’acqua e formano gli strati di ghiaccio dei grani di grandine. Allo stesso tempo, i grani di grandine possono essere sospinti verso il basso (oppure cadere per effetto della gravità) dalle correnti discendenti, dove accumulano nuovamente particelle liquide prima di incontrare una nuova corrente ascensionale, risalire e ricominciare il ciclo.
Con quali conseguenze? Ad ogni giro completo di salita e discesa il chicco diventa più voluminoso e pesante. Per raggiungere grandi dimensioni sono quindi necessarie correnti ascensionali molto forti affinchè il ciclo non si interrompa.
La pioggia di ghiaccio
Una volta che i grani di grandine raggiungono una massa sufficiente da superare la forza di gravità, iniziano a precipitare verso il suolo. Le palle di ghiaccio possono cadere a velocità impressionanti, causando danni significativi a tutto ciò che incontrano sulla loro strada, inclusi tetti, veicoli e colture agricole. Ed ecco che la grandine ruba la scena ad aria e acqua e si prende il centro del palcoscenico. Dando del filo da torcere agli spettatori, cioè noi cittadini.
Cala il sipario
In conclusione, la grandine è il risultato di un intricato processo di formazione all’interno delle nuvole convettive. Questa affascinante tempesta di ghiaccio ci ricorda che la natura, anche nei suoi aspetti più temibili, continua ad essere un mistero affascinante e un meraviglioso spettacolo da ammirare e rispettare.
Rispettare significa prendere tutta una serie di misure preventive e cautelative per proteggersi dalle conseguenze delle grandinate più violente, o quantomeno per minimizzare i danni quando questi sono inevitabili. Laddove nessuna di queste misure si dimostra efficace, subentra il lavoro di aziende come EuroGrandine ed EuroHailstorm che, grazie a un’expertise pluriennale e alla padronanza di tecniche artigianali e innovative come la PDR (Paintless Dent Repair) riescono a rimediare ai danni della grandine riparando le ammaccature delle automobili e riportando la calma lì dove c’è stata tempesta.
Curiosità storiche: la grandine nell’antichità
Già, ma come vedevano la grandine i popoli antichi, non potendo contare sulle conoscenze scientifiche alle quali possiamo attingere oggigiorno?
Gli antichi popoli avevano diverse interpretazioni e credenze riguardo alla grandine, poiché questo fenomeno atmosferico li colpiva in modo repentino e spesso distruttivo in maniera apparentemente inspiegabile. Le loro percezioni e spiegazioni erano spesso radicate nelle loro credenze religiose/mitologiche e nelle loro culture locali.
In molte culture, la grandine veniva interpretata come una punizione divina per i peccati o per i comportamenti negativi della comunità o dei singoli individui. Gli Dei erano considerati responsabili di scatenare la tempesta di grandine come forma di castigo per i peccati o come una dimostrazione di potere. Oppure, in altri casi, la grandine veniva interpretata come il risultato di uno scontro celestiale tra divinità che sfidavano nei cieli. Ancora, la grandine – così come i fulmini, i tuoni o i venti – venivano visti come strumenti di singole divinità che si dilettavano nel loro uso senza una motivazione particolare.
La grandine come precursore del metereologo Giuliacci
Al di là della sua origine, alcune civiltà – soprattutto agricole – guardavano alla grandine come a un segnale o presagio di cambiamenti climatici in corso o destinati a verificarsi. La grandine, quindi, poteva essere vista come un avvertimento per prepararsi a periodi di siccità o di cattivi raccolti. Per provare a scongiurarli, alcuni popoli sacrificavano degli animali durante le tempeste di grandine per placare gli Dei ed evitare le conseguenze future ancora più spaventose e deleterie per l’intera comunità.
Poi è arrivata la scienza, e tutte queste superstizioni e racconti mitologici hanno ceduto il posto a spiegazioni razionali e realistiche. Ciò che non è cambiato invece, forse, è lo stupore che proviamo di fronte a manifestazioni così plateali e incredibili della forza della natura.
Nuovo record 2023: il chicco di grandine più grande d’Europa
Quanto è grande il chicco di grandine più mostruoso mai caduto nel nostro continente?
Forse vi starete chiedendo se una misurazione di questo tipo sia stata mai presa. Naturalmente dei tempi andati non possiamo avere traccia, ma da quando esiste la categoria Guinness dei primati una misurazione record esiste e riguarda un “sasso di ghiaccio” precipitato in località Tiezzo di Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, il 24 luglio di quest’anno (2023, ndr).
Già, ma quanto misurava? Ben 19 centimetri di diametro!
Soltanto 1,3 centimetri in meno del record di chicco di grandine più grande del mondo di 20,3 registrato nel 2010 a Vivian, in South Dakota (U.S.A.).
Siamo sicuri che gli antichi non avessero ragione e che la grandine non sia un’arma divina?
Scherziamo, ovviamente, ma che immagine impressionante, non trovate?
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